Dal ponte è possibile, pertanto, avere completo accesso all'ingresso del Castello medievale, che rappresenta un'antica Abbadia benedettina risalente al nono secolo dopo Cristo. Questa struttura attira svariati turisti nella città di Vulci. Essa presenta la classica forma con quattro torri cilindriche, di cui una è più elevata rispetto alle altre, tutte quante unite da spesse e possenti mura. Due lati sono rivolti alla scoscesa delle sponde del Fiora e due, invece, verso un profondo fossato colmo d'acqua. All'interno è possibile trovare il Museo Etrusco, il quale contiene i reperti provenienti dal Parco Archeologico. In buona sostanza, è possibile ammirare vasi, urne cinerarie, oggetti di vita quotidiana ed una particolare collezione di "falli", tipicamente etrusca. Il museo è aperto tutti i giorni dal mese di maggio fino a settembre. Nel 1513 la rocca fu concessa in investitura perpetua al cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, che amava particolarmente soggiornare in questo luogo. Si deve molto probabilmente a lui la costruzione dell?ala della struttura oggi occupata dal Museo Archeologico. A partire dal 1537 il castello fece parte del Ducato di Castro per poi essere reintegrato, a metà del XVII secolo, nei possedimenti della Camera Apostolica. Dopo alterne vicende e periodi di decadenza la rocca di Vulci è stata acquistata dallo Stato nel corso degli anni ?60 del secolo scorso e dopo una profonda opera di restauro è stata destinata a sede del Museo Archeologico Nazionale di Vulci dal 1975. Comunque, durante il restante periodo dell'anno è sempre buona regola telefonare, in modo tale da assicurarsi l'apertura dello stesso. Per ricevere ulteriori informazioni inerenti questa località collocata nell'alto Lazio, precisamente nella cosiddetta Maremma laziale, vi invitiamo a visitare il sito internet
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