Come visitare l'oracolo di Dodona
Introduzione
Nell'Epiro nord occidentale presente sulla strada che porta a Ioannina, e con lo sfondo della catena montuosa del Pindo, si trova una dei siti archeologici più antichi di tutta quanta la Grecia. Oggi sono ancora visibili le rovine dell'anfiteatro, le quali sono molto ben conservate. Inoltre, proprio in cima alla collinetta che lo sormonta, era presente la grande quercia nella quale venivano chiesti i responsi alle divinità antiche. Se siete pronti per fare un lungo viaggio all'insegna della storia e della cultura, è il momento di allacciare le cinture di sicurezza muniti di qualche consiglio su come visitare l'Oracolo di Dodona. Possiamo entrare, pertanto, nel vivo di questa semplice ma esauriente guida sull'antica Grecia.
L'Epiro rappresenta, sicuramente, una "nuova" meta della Grecia. Si tratta di un territorio ricco di fascino e di storia. Le sue spiagge e calette offrono un mare davvero suggestivo, che merita di essere ammirato nel modo più assoluto. Tuttavia possiamo anche affermare che l'interno è altrettanto bello ed incantevole. A circa 50 chilometri ad est della località di Igoumenitsa, lungo la strada che porta a Ioannina, capoluogo dell'Epiro, si trova il piccolo villaggio di Dodona (Dodoni in greco moderno). Qui si trova il più antico oracolo presente nell'intera Grecia.
Nella città di Dodona aveva sede un oracolo intitolato a due divinità abbastanza rinomate. Stiamo parlando di Zeus, ossia il Re dell?Olimpo nonché il Dio del fulmine, e di Dione, ovvero la Dea Madre. Da quanto ci ha riportato lo storico Erodoto, Dodona è stato il più antico oracolo della Grecia. Con sapienza, i sacerdoti e le sacerdotesse effettuavano le loro celebrazioni dei riti, interpretando il semplice frusciare del fogliame di quercia. Da qui nascevano delle predizioni per il futuro, e veniva riscattata una sorta di benevola protezione degli Dei. Inoltre, agli abitanti di Dodona erano stati investiti della missione di custodi dell?oracolo.
A Dodona, infatti, veniva richiesto il vaticinio prima di Gaia e successivamente di Zeus. Gaia era un'antica divinità preclassica che veniva identificata con la Dea Madre. Lo stesso Omero, già nell'800 a. C., ne parlava nell'Iliade e successivamente è stato nominato sia da Euripide che da Apollonio Rodio (nelle Argonautiche). Originariamente i sacerdoti e le sacerdotesse dormivano all'aperto, e nel sito non erano presenti alcuni edifici e monumenti. In definitiva, ascoltando il frusciare delle foglie di quercia davano i responsi a tutti coloro i quali ne avanzavano richiesta.
Nel corso dei secoli e sopratutto con l'avvento al potere di Pirro (Re epirota), il sito è stato arricchito con diversi templi, ex voto, monumenti e l'anfiteatro. Quest'ultimo è rimasto quasi completamente integro. Degli altri edifici, tra i quali annoveriamo il tempio di Afrodite, quello di Themi ed il maestoso tempio di Zeus (fatto costruire da Pirro), rimangono prevalentemente le fondamenta ed alcune colonne. In cima alla collina che sovrasta l'anfiteatro sono ancora presenti delle querce "discendenti" delle prime sacre a Zeus e Gaia. Tutto attorno è presente il panorama, a dir poco mozzafiato, dei monti del Pindo. Questo consente di far respirare tutta la sacralità della natura. Quindi, natura ed arte sono degli ottimi motivi per poter visitare queste terre che, ancora oggi, mantengono un fascino enorme.