Cosa vedere a Padova in un weekend

Tramite: O2O 16/06/2018
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Introduzione

Cosa vedere a Padova in un weekend

Padova, città meravigliosa del Veneto, è sicuramente una delle mete che attrae più turisti. "Venezia la bella, Padova è sua sorella": basta sentire questo detto popolare per comprendere quali bellezze ed attrazioni ci siano in questo luogo. In questo spunto descriviamo quali sono le cose più importanti da vedere in città in un weekend da passare con la propria anima gemella, con la famiglia o gli amici, ma anche in una gita solitaria nella città alle pendici dei Colli Euganei.

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La Cappella degli Scrovegni

Sicuramente, l'elemento più caratteristico della città, nonché il più famoso, è la Cappella Degli Scrovegni, il ciclo pittorico dipinto da Giotto in soli due anni, tra il 1303 ed il 1305, con cui diede inizio alla rivoluzione della pittura, conducendola ad una fase ancor più avanzata. Egli fu incaricato di procedere alla realizzazione dell'opera da Enrico Scrovegni, un ricco banchiere padovano (inserito anche nella Divina Commedia da Dante), il quale volle omaggiare suo padre Reginaldo Scrovegni. È intitolata a Maria Vergine Annunziata, ed in essa sono raffigurati gli episodi della vita di Maria, di Gioacchino ed Anna (i suoi genitori), e di suo figlio Gesù. Un'opera maestosa, che attrae non solo fedeli devoti alla fede cattolica, ma anche amanti dell'arte che giungono qui da molte parti del mondo per ammirare le bellezze e le tecniche dell'arte di Giotto.

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Musei Civici di Padova

A pochi passi dalla Cappella degli Scrovegni, nella stessa piazza, ovvero Piazza Eremitani, ci sono i musei civici della città: il Museo Archeologico ed il Museo d'Arte Medievale e Moderna. Essi sono aperti tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 19. La prima racchiude al suo interno alcuni reperti risalenti all'epoca antica della storia del Veneto, ma anche dell'antica Roma e dell'Antico Egitto. Nel Museo d'Arte Medievale e Moderna, invece, si possono osservare le opere dei grandi maestri della pittura italiana vissuto tra il XIV e XIX secolo. Uno degli elementi più caratteristici è il Crocifisso di Giotto, che prima si trovava proprio nella Cappella degli Scrovegni. Ma importante è anche la presenza di altri dipinti realizzati da pittori veneti e non, come Boccaccio Boccaccino o Jacopo Robusti, noto come Tintoretto.

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La Basilica di Sant'Antonio

Santo protettore della città, ad Antonio di Padova (il cui nome di battesimo era Fernando Martins de Bulhoes, portoghese di nascita) è stata intitolata la Basilica che ospita le sue reliquie. Ogni giorno essa è meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli, soprattutto nella giornata del 13 giugno in cui si festeggia la festa in onore del Santo con una processione che termina proprio nella Basilica. Dal punto di vista artistico, ciò che balza subito all'occhio è la combinazione di diversi stili, come quello romanico nella facciata centrale, quello gotico nelle sette cappelle, oppure, ancora, lo stile bizantino. All'interno della basilica sono visibili la Cappella del Gattamelata, quella di San Giacomo ed ancora la Cappella della Crocifissione. Inoltre, all'esterno della basilica, nella piazza antistante, si trova il Monumento equestre al Gattamelata, una statua in bronzo che è stata costruita da Donatello.

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Il Prato della Valle

È la più grande piazza di Padova, con quasi 90 mila metri quadrati di superficie. Innanzitutto, al suo interno è presenta un'isola verde chiamata "Memmia" (omaggio al podestà Andrea Memmo che la commissionò nel 1775), circondata da un canale al cui interno sono presenti statue che raffigurano importanti personaggi del passato. Le canalette fungono anche da raccolta dell'acqua piovana, anche se ad oggi molte di esse risultano otturate. Da alcuni anni, inoltre, l'esterno dell'isola è stato asfaltato ed è utilizzato dai pattinatori anche per alcune gare di pattinaggio a livello professionistico.

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Il Palazzo del Bo

Nel Palazzo del Bo, situato a Padova in via VIII Febbraio, sono presenti le aule dell'Università locale. Al suo interno, molto famosi sono il Teatro Anatomico, fatto in legno nel 1594 ed in cui gli studenti osservavano dall'alto le autopsie sui corpi, e la Cattedra di Galileo Galilei nella Sala dei Quaranta (chiamata così per la presenza di quaranta ritratti di studenti stranieri), in cui il celebre astronomo studiava ed insegnava la matematica e la fisica nei periodi in cui frequentava il palazzo, tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. È possibile visitare il palazzo tutti i giorni, domenica esclusa: di mattina il martedì, giovedì e sabato, mentre di pomeriggio, il lunedì, il mercoledì ed il venerdì.

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Il Duomo di Santa Maria Assunta

La Cattedrale di Santa Maria Assunta a Padova è considerata il Duomo della città. Progettata da Michelangelo nel 1551, è un edificio molto elegante e caratteristico. La facciata principale è rimasta incompleta ed il suo interno è molto classico ed armonioso, ma privo di originalità, che invece è un elemento appartenente al Battistero adiacente al Duomo, sorto nel XII secolo ma ricostruito nel 1260 e consacrato nel 1281: è adornato da un ciclo di affreschi appartenenti a Giusto de' Menabuoi, con al centro la figura enorme di Gesù, accompagnato da centinaia di angeli e santi. L'opera è risalente alla seconda metà del XIV secolo. Inoltre, nella zona antistante il Duomo è presente il Palazzo Vescovile, e nella stessa piazza si teneva il famoso "mercato dei porci".

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L'Orto Botanico

Patrimonio dell'UNESCO dal 1997, è il più antico orto botanico universitario al mondo, essendo stato fondato nel 1545. La caratteristica che si può notare immediatamente è l'ordine con cui le piante sono sistemate nelle aiuole, e vengono classificate piante velenose, piante rare, piante in via d'estinzione e piante medicinali. Al suo interno è presente il Giardino della Biodiversità, in cui sono state riportate le zone climatiche della Terra. Vi è quindi la possibilità di ammirare tante tipologie di piante fin dalla loro nascita, a cui possono essere scattate anche delle suggestive fotografie.
L'Orto Botanico è aperto al pubblico tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle 9 alle 19, esclusi alcuni periodi invernali in cui la chiusura è anticipata alle 18 o alle 17.

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La Piazza dei Signori e la Torre dell'Orologio

La Piazza dei Signori è considerata il salotto della città, un luogo ideale di ritrovo per un aperitivo o una passeggiata. Al centro si trova la famosa Torre dell'Orologio, che si erge tra il Palazzo del Capitanio e il Palazzo dei Camerienghi. In stile gotico e con al suo interno il famoso orologio astronomico, la torre fu costruita nel XIV secolo, ma fu sopraelevata nel 1428 e resa così come la possiamo vedere oggi. È stata restaurata di recente, e ci si può accedere tutti i giorni per una visita guidata, con ingresso gratuito.

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Piazza delle Erbe e della Frutta

La Piazza delle Erbe è stata per secoli il fulcro delle attività commerciali della città, e ancora oggi è sede di numerosi mercati. Alle sue spalle, oltre il Palazzo della Regione (di cui parleremo in seguito) è presente un'altra piazza commerciale, "Piazza della Frutta", in cui, a discapito del nome, si vendono soprattutto abiti. Le due piazze sono unite da un passaggio che è chiamato "Volto della Corda", che ha un angolo al di sotto di esso chiamato "Canton delle Busie", ovvero angolo delle bugie, denominato in questo modo perché qui i commercianti tentavano di ammaliare i loro acquirenti nelle trattative per la vendita di un prodotto.

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Palazzo della Ragione

Il Palazzo della Ragione, risalente al XIII secolo, si affaccia su Piazza delle Erbe. È considerato uno dei simboli della città: è chiamato anche "il Salone", per via del suo interno a mo' di salone da cui si accede per andare nella piazza. Il suo interno è costituito da uno spazio enorme completamente ricco di affreschi, con un ciclo pittorico tra i più grandi al mondo, ricco di elementi religiosi, zodiacali, astrologici, solo per citarne alcuni. Davanti al Salone è presente il "Palazzo delle Debite", che in passato fungeva da prigione, a cui si accedeva direttamente dal Palazzo della Ragione tramite un passaggio che ora, però, è stato distrutto.

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