Nel novero delle più belle Abbazie d'Italia non poteva certo mancare quella di Novalesa. Nota anche come Abbazia dei Santi apostoli Pietro e Andrea, si trova in provincia di Torino e si immerge in uno scenario spettacolare e di grande bellezza quale è quello della Val di Susa. Il complesso architettonico ha origini molto antiche, risalenti addirittura all'Alto Medioevo, e fu centro di grande influenza sotto il regno dei Franchi. Ricevette grandi privilegi dal sovrano Pipino il Breve e dal suo più famoso successore Carlo Magno. L'Abbazia, nata come benedettina, passò nel tempo sotto il controllo di ordini religiosi diversi: esistono testimonianze del "passaggio" di monaci cistercensi e trappisti. Architettonicamente parlando si può dire che l'Abbazia di Novalesa riunisca insieme diversi stili. Il complesso si articola in due parti: edificio monastico e Chiesa abbaziale. L'edificio monastico, preceduto da un ingresso dotato di cortile porticato, si sviluppa intorno ad un cortile centrale che conserva tracce di due ali del chiostro cinquecentesco. Qui, all'incontro delle due ali, si eleva anche il campanile alto quasi 23 metri. La Chiesa abbaziale attuale, impostata su un precedente edificio romanico, è nello stile architettonico in voga nel Seicento, presenta un'unica navata con quattro cappelle laterali e copertura realizzata con una volta a botte lunettata. Ricordiamo, infine, che Umberto Eco l'ha citata nel suo apprezzatissimo romanzo "Il nome della rosa" per la sua vastissima biblioteca.