Libia: usi e costumi
Introduzione
La Libia è uno Stato del Nord Africa, la cui capitale è Tripoli e che s'affaccia sul Mediterraneo.
La sua popolazione è composta dagli Arabi, dai Berberi e dai Tuareg.
Nella seguente guida che troverete enunciata immediatamente nei passaggi successivi, vi parlerò dettagliatamente ed esaustivamente della Libia e i suoi usi e costumi.
Occorrente
- Adeguato abbigliamento.
Storia
Innanzitutto, dovete ricordare che la Libia è stata una colonia italiana dall'inizio degli Anni Trenta, quando lentamente gli italiani stabilitosi nel Paese sono arrivati a raggiungere il 13% della popolazione totale.
Tutto ciò terminò il 24 Dicembre 1951, quando la Libia dichiarò la propria indipendenza grazie all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Nell'anno 1970, quindi, gli italo-libici furono stati obbligati a lasciare questo Stato nord africano e privati dei loro beni.
La presenza italiana portò certamente un'influenza importante nella cultura libica, nella lingua (che "prende in prestito" molti idiomi italiani) e in ambito culinario.
Lingua e etnie
La lingua ufficiale della Libia è l'arabo in forma dialettale.
Le etnie presenti sono principalmente gli Arabi, i Berberi (che alloggiano in campagna e si occupano della coltivazione dei cereali e dell'allevamento dei bovini) e i Tuareg (tribù nomadi che vivono nelle zone desertiche).
La religione della Libia è l'Islam, ma purtroppo sta crescendo molto l'integralismo, per colpa della cosiddetta Primavera araba.
Finora, le donne hanno avuto un ruolo importante nella società, tant'è che Mu?ammar Gheddafi (ucciso recentemente durante la guerra civile) fece una legge che le ammetteva nell'Esercito.
inoltre, qualsiasi donna occidentale che desidera indossare una gonna, non avrà il problema che si riscontra in tanti Paesi arabi ed islamici, ovvero quello di attirare sguardi di disappunto oppure di offendere chicchessia.
Cultura
In Libia, inoltre, l'istruzione è gratuita e obbligatoria per tutti (maschi e femmine).
Vi sono cinque Università in tutto il Paese.
Inoltre, vi sono anche numerosi musei.
E 'vietata la vendita di alcolici, perché la religione islamica non consente di berli, quindi è meglio che il turista non consumi cibi e bevande (specialmente se alcoliche) in pubblico durante il giorno, nel periodo del Ramadan (mese del digiuno imposto dall'Islam).
L'artigianato prospera ed è possibile comprare degli articoli creati artigianalmente come i tappeti con motivi beduini, gli abiti classici in seta o cotone, i monili d'argento e gli oggetti tradizionali dei Berberi.
Cucina
Con riferimento alla cucina, i piatti tipici della Libia sono a base di pesce o crostacei arricchiti con delle spezie, tra cui il brik, ovvero una pasta sottilissima farcita con tonno, uova ed erbe aromatiche, il cuscus, ossia una sorta di semolino condito con il pesce o la carne di montone, la shorba (ereditata dai pastori Berberi), ovvero una zuppa di verdure al peperoncino con la carne di pollo o montone, che viene cotta lentamente dentro recipienti di terracotta.
Inoltre, in Libia, è possibile trovare la classica pasta al pomodoro ereditata dall'Italia, ma arricchita con delle spezie come il coriandolo, il cumino, la cannella, lo zafferano e il cardamomo,
Si coltivano orzo ed il grano, datteri, banane e fichi.
Il tè alla menta è molto in uso.
Clima
Il paese presenta due tipi di clima.
Il clima mediterraneo lungo la fascia costiera, dove l'estate è calda e secca e l'inverno è mite con scarse piovosità e il clima desertico nel resto del paese con escursioni termiche tra il giorno e la notte.
In primavera vi è spesso il famoso Ghibli, vento caldo e secco che fa innalzare la temperatura.
Tutto ciò ci fa capire anche il perché dell'abbigliamento che usa la popolazione locale, che oltre a rappresentare la storia culturale, sociale e religiosa, è dovuto proprio a fattori ambientali, cioè climatici.
Consigli
- Rispetto per la religione locale.